“C’è nessunoooo?”
Ciccio uscì dall’acqua con il fiatone, trascinò le zampine
doloranti verso la riva.
Era la prima volta che toccava la sabbia, fino a quel momento aveva conosciuto solo ghiaccio e mare.
Si sdraiò con il pancino verso il cielo, rimase qualche
istante fermo a riprendere fiato.
Chissà che avrebbero detto i suoi amici pinguini se avessero
saputo che aveva nuotato dall’Antartide fino all' Africa...
Si, avete sentito bene, l’Africa, la grande e meravigliosa
Africa.
“Karibu, rafiki ...”disse una voce.
“Rafiki?” chiese Ciccio. "Veramente io mi chiamo Ciccio
Sognatore, Ciccio di nome e Sognatore di cognome”
“Rafiki- amico- vuol dire amico in africano. Karibu - vuol dire benvenuto-” rispose la tartaruga di terra.
“Ah, non lo sapevo, è il mio primo viaggio all’estero” si
giustificò Ciccio.
I due iniziarono a camminare.
“Lei è di queste parti?” chiese Ciccio.
“Si, e tu?”
“No, io vengo dall’Antartide, un posto dove c’è tuuutto
ghiaccio. ..anzi…c’era…ora si sta sciogliendo..."
"Lo so, lo so..." disse la tartaruga. "Sono una biologa".
"A proposito..." aggiunse Ciccio "conosce una mamma che ha perso i piccoli?"
La biologa non rispose subito, ma aggiunse:
“C'è una specie che sta
inquinando il pianeta: terra, aria, mare, cielo…Ogni volta che scaricano
petrolio in mare, che tagliano un albero, che accendono il motore di una
macchina...il nostro pianeta si ammala un pò di più. Si riscalda, diventa bollente...per questo il ghiaccio si scioglie”
Ciccio non riusciva a dire una sola parola.
Era preoccupato, preoccupatissimo.
Ecco cosa era quel gran caldo! Ecco perchè la sua casa
nell’Antartide si era sciolta!
I piccoli di pinguino erano in pericolo, se fossero
nati prima del suo ritorno sarebbero annegati in mare per lo scioglimento del
ghiaccio, come aveva presagito il mare stesso.
Doveva sbrigarsi, riunire più persone possibili per evitare
quella tragedia.
“Rafiki, lo vuoi ancora sapere dove è Malaika, la tartaruga
che ha perso i piccoli?” chiese la tartaruga biologa.
“Si, la prego, si, si…” rispose Ciccio.
Malaika, che in africano vuol dire "angelo", lo accolse come solo le mamme sanno accogliere i
cuccioli, anche se non sono i loro, anche se sono pinguini, bambini, scimpanzé.
“Buongiorno signora Malaika” disse Ciccio facendo l’inchino.
Era emozionato, aveva davanti la regina dell’isola
delle tartarughe, la madre di tutte le madri.
Malaika sorrise, il suo vestito metteva allegria, ma gli occhi erano
malinconici, si vedeva che aveva una spina nel cuore.
Stoc..
Scese un gradino.
Stoc..
Un altro.
Era stata lei ad infilare quella pergamena nella
bottiglia, a buttarla in mare, a far sì che Ciccio accorresse in suo aiuto.
Malaika non poteva nuotare, al posto delle
pinne, come quelle delle tartarughe marine, aveva zampe grosse e rumorose.
Non poteva nemmeno partire in viaggio ed abbandonare l' isola delle tartarughe, non solo perché ne era la regina, ma anche perché
su quell’isola erano tutti figli suoi, anche le mamme stesse.
Era la madre di tutte le madri.
Malgrado Ciccio adorasse la compagnia di Malaika e del suo
regno, non poté fermarsi a lungo sull’isola delle tartarughe. Raccolse più
notizie possibili sulle caratteristiche fisiche dei piccoli dispersi, si fermò
anche qualche pomeriggio sulla spiaggia a prendere ripetizioni dalla biologa.
Aveva bisogno di trovare i cuccioli e sapere come salvare il mondo.
Certo, la biologa parlava in modo strano, tuttavia Ciccio
capì delle cose: avrebbe dovuto
portare la notizia della malattia del mondo all’esemplare migliore della razza
umana, quello puro, innocente, meraviglioso, il futuro proprietario del pianeta
Terra.
La tartaruga biologa conosceva tutte le specie viventi,
anche l’uomo.
Disse che i bambini assomigliano ai cuccioli, come loro
amano giocare, ridere a crepapelle, correre, nuotare. Disse cose strane, da scienziato, comunque concluse così:
“Vai da tutti i cuccioli, bambini e animali, riunitevi e lottate
per il vostro mondo.Volete ancora nuotare nel mare? Volete correre a per di
fiato nei prati? Volete, o no, salire ancora sui rami degli alberi?”
Fu così che, quella sera, Ciccio camminò fino alla riva con
le tartarughe di tutta l’isola dietro. Le salutò una ad un una, un becchetto ad
una (il bacio pinguino si chiama così), una pinna sulla spalla dell’altra
e…infine…Malaika.
Non disse niente, si avvicinò a lui, prese una corona e gliela regalò.
Ciccio capì che aveva ricevuto il regalo più prezioso che
una regina potesse donare.
Era diventato il re dei cuccioli e dei bambini...
Con quella corona non aveva ricevuto solo il benvolere della
regina delle tartarughe, ma di tutta l’Africa.
Avete capito bene, si.
Perché Malaika era l’Africa stessa.
Era la madre di tutte le madri