giovedì 18 luglio 2013

Manipolazione al Polo Sud: il capodoglio a carriola.

Ho trovato il libro che cercavo in un mercatino dell'usato ed è stato amore a prima vista: non volevo disegni, ma l'emozione vera delle fotografie.


Lo abbiamo sfogliato mentre rileggevo i primi capitoli della storia di Ciccio, soffermandoci sulle immagini dei cuccioli con la mamma, del primo tuffo nell'Oceano, dando voci ed emozioni ai protagonisti. Per mio figlio le foto sono state la prova che il pinguino Ciccio esiste veramente, lo sfogliava come se fosse l'album di famiglia di qualcuno a lui molto caro...e pure a me.
E' stata una buona occasione per scoprire altri tipi di pinguino, altri colori, altri dettagli su cui torneremo tra un pò di tempo.


Le immagini raccontano chiaramente aspetti della vita dei pinguini che abbiamo avuto modo di imparare grazie al film documentario "La marcia dei pinguini", come la cova dell'uovo o il modo in cui il cucciolo infili la testa nella bocca della madre per nutrirsi.


Dico "abbiamo avuto modo di imparare" perché questo progetto a due sta arricchendo enormemente anche me.

Sapevate che il dorso scuro  e il ventre chiaro dei pinguin è un sistema antipredatorio? Se guardiamo un pinguino dal basso verso l'alto, infatti, il ventre chiaro si confonderà con il chiarore delle acque proveniente dal sole, mentre se lo guardiamo dall'alto il dorso si mimetizzerà con l'oscurità degli abissi.

Rimango sempre impressionata dalla perfezione che è nel disegno di Madre Natura!

Questa volta abbiamo usato lo specchio per simulare il ghiacciaio e qualche elemento naturale per rendere l'insieme più attraente. Das e pongo, qualche bottone, occhietti mobili, qualche perla finta e piccole conchiglie.


Un tronco lavorato dal mare, opera d'arte di Madre Natura, è presto diventata la casetta dei pinguini e il resto è venuto da sé...


PICCI, 3 anni e 8 mesi:

"Hanno le orecchie?



Ah, no. Hanno le ali.

Ecco qua il pinguino.


Sto portando da mangiare al mio papà e alla mia mamma.


Lo prendono in due perché pesa. Prende il papà perché è pesante.

(Simulo la voce del pinguino piccolo e dico: Oh! Guarda, nello specchio c'è un altro pinguino!)

 Quello sei tu! Quello  è la tua ombra! C'è lo specchio.

 Hai visto che non ci sei più? Perché hai davanti la creta.



Gioco d'astuzia. I bambini giocano d'astuzia, si sa. (cita la storia)

Sto facendo un grosso capodoglio. Che paura!

Il pinguino Ciccio giocò d'astuzia.

Sto facendo il capodoglio tipo un carriola.


Questa è la testa, sta sotto. Questi sono gli occhi. (???)

 Dai, sali, regazzì! (cita la storia)"


Mi sono chiesta perché il capodoglio fosse come una carriola per lui, visto che conosce bene l'esemplare. Dopo l'ultima battuta del Picci, però, ho capito la similitudine: il capodoglio nella storia è addetto al trasporto del pinguino, quindi ha in comune con la carriola il fatto di trasportare|!


Ricordiamo che è il processo che conta, non il risultato!

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